Non ci fosse il nome di Jorge Luis Borges, dietro la storia de Il tango, pubblicato nella Piccola Biblioteca Adelphi, si potrebbe pensare a una catena di coincidenze creata ad arte, poiché sono davvero rari i casi di ostinazione alla sopravvivenza come quella manifestata dal corpus di registrazioni che ha attraversato mezzo secolo, due continenti, almeno quattro abitazioni private e svariati proprietari prima di diventare quello che è ora materia pubblica di carta, riflessione e studio.