Una donna, una ragazza, un fantasma, un seduttore seriale, una psicologa.
Agli estremi stanno la donna (il soggetto, nominativo, voce narrante, che insieme è anche oggetto del tema sotteso a tutto il romanzo), e all’opposto la psicologa (il vocativo, quella a cui tutti si rivolgono).
In mezzo, obliqui, sono la ragazza (con il suo nodo di appartenenza familiare), il fantasma – che poi è una fantasma – inchiodata alla rabbia di un amore ingrato vissuto cent’anni prima, e infine il seduttore seriale, veicolo inquieto di inappagamento tra un rapporto finito e una moltitudine di prede da consumare e abbandonare.