Posts Tagged ‘Einaudi’

Matteo Melchiorre, “Il duca”. La montagna alla prova del passato.

Che sia il mistero il terreno sul quale poggia le sue radici Il duca di Matteo Melchiorre, pubblicato da Einaudi, è fuori di dubbio.
Già l’allure ventilata dalla copertina è intrisa di elementi gotici, e molto dice di quello che sarà lo scheletro della storia: un uomo solo che si incammina di spalle in cima a una scalinata di una qualche antichità, un bosco inquieto, un’ombra aviforme in postura quasi ieratica, un orizzonte inghiottito dal niente e la schiena di una montagna che incombe da qualche parte.

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Caterina Bonvicini: Mediterraneo. Una questione di umanità.

Deve essere chiaro subito: non si esce da queste pagine uguali a come ci si è entrati. Così come accade quando ci si confronta con qualcosa che travalica la nostra capacità di immaginare.
Portarci lì dove non abbiamo cognizione di sostanza, ma solo figura, è il compito dei testi importanti. E quello che Caterina Bonvicini ha scritto per Einaudi, con un saggio e le fotografie di Valerio Nicolosi, è, in tutto e per tutto, un testo importante. Perché Mediterraneo – A bordo delle navi umanitarie si assume un compito faticosissimo: rompere un argine, colmare un vuoto cognitivo, dare sostanza a concetti e azioni. Portare più in là una conoscenza, insomma, con la pratica di una voce che è stata corpo tra corpi, e occhio (spalancato) davanti ad altri occhi (spalancati). 

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6 libri per la primavera

Una guida per perdersi (lentamente) a Venezia; la storia di un uomo abitato da voci; una casa che decide di far vivere il proprio tempo a chi la visita; un repertorio di delitti ad alta voce; un romanzo svizzero che sembra Mad Men, ma trent’anni prima; l’avventurosa visita di un seguace del magnetismo in casa di Giulia Beccaria. Cees Nooteboom, Leonardo G. Luccone, Simona Vinci, Giuseppe Paternò Raddusa, Alice Rivaz, Alessandro Zaccuri. Sei consigli di primavera (perché a quelli dell’estate, ancora, ci manca tempo: ma intanto ci prendiamo avanti).

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Marcoaldi-Montanari, “Il nostro volto”: la storia dell’arte fa educazione. Civica.

L’arte come tessuto connettivo. Lo sconfinamento tra linguaggi come sistema.
Eppure non è solo quello che sembra, il libro che Franco Marcoaldi, poeta e scrittore, e Tomaso Montanari, storico dell’arte e rettore dell’Università per gli stranieri di Siena, firmano per Einaudi: perché cercare di leggere Il nostro volto – Cento ritratti italiani in immagini e versi come un libro di storia dell’arte e della letteratura è un errore.

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7 libri per la valigia dell’estate.

La storia vista attraverso il romanzo, un noir sceneggiato come un horror, un giallo ambientato in una Milano misteriosa, l’arte come strumento di conoscenza e di salvezza, una parabola fantastica e tragica sulla libertà, il senso profondo di un lutto: sette consigli per leggere tutta l’estate, in diretta dalla più recente stagione letteraria italiana.
Eccolo qui: il catalogo delle storie da portarsi dietro.

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Caparros. Todo por la patria?

C’è una parola precisa per indicare, nel gergo del tango, quel personaggio che ha più velleità che lavoro, più illusioni che prospettive, più inerzia che reazione: quel termine è atorrante. Il nome di chi, nonostante gli sforzi, non ce l’ha fatta, e si ritrova a penare da immigrato il proprio destino: l’epiteto che circoscrive un crinale di povertà facilissimo da imboccare per masse inurbate, che campano da perdigiorno, ostaggio di crisi ogni due per tre, senza un grande futuro davanti.

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Missiroli, Fedeltà. L’amore in un tempo poco eroico.

Che cos’è l’amore, nel tempo della disgregazione sociale? E come sta, l’amore, in un’epoca a strapiombo sulla crisi, nella quale ogni singolo respiro ha un costo (e dunque un prezzo)?

Oggi, che l’intero sistema dei valori, quando non ha direttamente capitolato, scricchiola, e ciò che resta si trova brutalmente assediato da nuove sacralità effimere (il corpo esibito al posto della bellezza, l’incompetenza rivendicata in vece del sapere, l’incoerenza spregiudicata e strategica in sostituzione dell’etica, per dirne solo alcune), non possono certo i legami più profondi pensare di non rimanere scalfiti dal tempo presente.

Così non è un caso che il nuovo libro di Marco Missiroli, Fedeltà, pubblicato da Einaudi, vada a pescare proprio in quel grumo di relazioni che è la famiglia, stanandone con freddezza contraddizioni, apparenze e, soprattutto, compromessi cruenti.

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