Posts Written By Michela Fregona

CASE dell’altro mondo: un nuovo corso con Laura Pariani e Nicola Fantini

“Di solito gli spettri vengono associati a luoghi sinistri: castelli diroccati, cimiteri, paludi al chiar di luna, binari che si perdono nella nebbia, moli deserti e bui… Più inquietanti però sono i fantasmi a cui gli scrittori permettono di mescolarsi alla nostra vita quotidiana in pieno giorno e in ambienti che ci sono familiari. Perfino la nostra casa, che dovrebbe essere il posto più sicuro per ciascuno, può rivelarsi a volte sotto una luce diversa dal solito diventando lo spazio più pericoloso, in una terribile inversione della normalità”.

Così scrive Laura Pariani, che, con Nicola Fantini, guiderà il terzo corso online dedicato alla letteratura del fantastico.

Dopo i fantasmi d’amore (e altro!), dopo i racconti del perturbante, questa volta tocca alle abitazioni dell’immaginario: come, quanto, quando i luoghi trattengono frammenti e ricordi del loro passato, e in che modo agiscono sul nostro presente?


  “A questo proposito esploreremo alcune storie di fantasmi: l’inizio del genere, con i britannici Edward Frederick Benson e Montague Rhodes James, che paradossalmente partono da una cifra narrativa realistica per minare alle radici la coerenza stessa del reale; i miti mostruosi del caposcuola del terrore, lo statunitense Howard Phillips Lovecraft; l’horror-fantasy-erotico dell’inglese Angela Carter; la spiritualità oscura dell’argentina Mariana Enriquez”.

Letture, analisi, connessioni, incursioni nell’anima dei luoghi si avvarranno sia di agganci con la realtà (verrà dato spazio anche a località reali circondate da leggende spettrali) sia agli spazi creati per alcuni film ( Images di Robert Altman; Shining di Stanley Kubrick; Zeder di Pupi Avati; The Others di Alejandro Amenábar).

Per chi inoltre fosse interessato alla scrittura, è prevista una parte di produzione.

Per chi è interessato, tutte le informazioni si trovano qui.

Per chi è curioso di quello che è successo nelle puntate precedenti, trovate un racconto di Gregorio Carraro qui.

Questa è invece una intervista a Laura Pariani e Nicola Fantini realizzata per la stagione online Connessioni dal Teatro Dal Verme di Milano.

E, infine, qui un mio articolo sul nuovo libro di Laura Pariani, Selvaggia e aspra e forte (La Nave di Teseo).

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Maddalena Vaglio Tanet: “Tornare dal bosco”

Il suicidio di una bambina, la scomparsa di una maestra: in mezzo, una piccola comunità di montagna, il senso profondo di un mestiere, il legame umano e l’estrema ribellione per la violenza. È un romanzo di singolare caratura, quello di Maddalena Vaglio Tanet: si addentra in territori di ombra e di ferita, di mistero e di scelta. Scritto in una lingua precisa, densa, schietta anche quando affronta luoghi in cui è il chiaroscuro a fare la tessitura dominante, “Tornare dal bosco”, pubblicato da Marsilio, è candidato al Premio Strega.

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Eliana Liotta: dieci volte Scienze per la Vita

Procedere con curiosità, procedere con autorevolezza, procedere con semplicità. In tempi in cui la scienza fa prodigi, far arrivare il sapere con cognizione a tutti è una partita per nulla scontata. Eliana Liotta, giornalista, divulgatrice scientifica e autrice di best-seller scommette sulla ragione e firma per Sonzogno la collana Scienze per la vita, di cui è ideatrice e curatrice. In poco più di tre anni, nove titoli che rimarcano una questione fondamentale: di sapere accessibile c’è necessità.

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Il romanzo di un ghiacciaio: Gabriele Romagnoli, “Sogno bianco”

Vedere con gli occhi la fine di un luogo, mentre intorno ci si uccide di guerra, o di sfruttamento economico, o di incapacità di conservare ciò che ha valore – e che, una volta perduto, è perduto per sempre. Il nuovo romanzo di Gabriele Romagnoli attraversa cento anni e della montagna fa un racconto anti epico e per nulla banale: la frontiera di una bellezza ultima che, proprio per la sua lontananza, è esposta all’aggressione e allo stravolgimento. Tra la prima guerra mondiale, il boom economico, il progetto ambiziosissimo di una funivia in alta quota, un papa sciatore, si disegnano le coordinate di un domani nel quale il vuoto si fa feroce: un “Sogno bianco”.

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Giacomo Sartori: “Fisica delle separazioni”

Otto capitoli, otto movimenti, otto stazioni da cui guardare alla disgregazione di un rapporto importante, forte, epocale. L’attraversamento della fine, la sopravvivenza, l’analisi e la dissezione dei comportamenti intimi del protagonista, che si rivela in ogni atomo della propria fallibilità. La parola a un uomo in frantumi la dà Giacomo Sartori nel suo nuovo romanzo, pubblicato da Exorma.

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Raccontare il fantastico: un nuovo corso con Laura Pariani e Nicola Fantini

Camminano sul crinale dell’immaginario, per di più in salita, e con il vento contro delle mode letterarie che non si sono fatte tanto scrupolo, a occhio e croce da mezzo secolo, a metterle in un cantone.
Sono le scritture del fantastico: territorio di frontiera, mai rassicuranti, perennemente in bilico tra ciò che appare come reale e la convinta, segreta coscienza che non tutto quello che appare è, unidirezionalmente, vero.

A questo universo di riferimento si rivolge l’opera letteraria di Laura Pariani e di Nicola Fantini, autori che intrattengono – anche quando scrivono insieme – un singolarissimo rapporto di vicinanza con i mondi narrativi del possibile; così è in Nostra Signora degli Scorpioni, per esempio, come anche in Arrivederci, signor Čajkovskij : romanzi pervasi dall’inquietudine del tempo e dalla persistenza che le memorie antiche hanno calcato sui luoghi in cui le vicende sono narrate.

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Matteo Melchiorre, “Il duca”. La montagna alla prova del passato.

Che sia il mistero il terreno sul quale poggia le sue radici Il duca di Matteo Melchiorre, pubblicato da Einaudi, è fuori di dubbio.
Già l’allure ventilata dalla copertina è intrisa di elementi gotici, e molto dice di quello che sarà lo scheletro della storia: un uomo solo che si incammina di spalle in cima a una scalinata di una qualche antichità, un bosco inquieto, un’ombra aviforme in postura quasi ieratica, un orizzonte inghiottito dal niente e la schiena di una montagna che incombe da qualche parte.

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Cosa leggo a Natale?

La costruzione di un argine che rimette in moto vecchie inquietudini, la biografia di una creatura che ha sempre perso ma si è rifiutata di farsi dimenticare, un romanzo di fulmini che vengono seppelliti, un personaggio dalla parte sbagliata della Storia, il fantasma di un amore che decide di chiudere i conti con il passato. In cinque libri, la tradizionale, immancabile, sceltissima lista per il Natale.
Da regalare, o da regalarsi. Con un avvertimento. Mettetevi comodi: non vi molleranno fino all’ultima pagina.

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Jane, la favolosa. Su Graham Swift e “Un giorno di festa”

Jane legge, e soprattutto storie di avventura, che nel 1924 non sono certo letture per signora. Per di più, Jane è una cameriera, ed è orfana. Ma è sveglia e graziosa: per questo il padrone di casa le ha accordato il permesso di servirsi della biblioteca. Così Jane, che tutto ha già perso dalla vita, si procura altri mondi, altri modi di pensare. Nella letteratura, Jane impara che si può osare: così, si approprierà della sua vita.
Breve, intenso e vivido, “Un giorno di festa” è un gioiello di Graham Swift, pubblicato da Neri Pozza con la traduzione di Luca Briasco.

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Caterina Bonvicini: Mediterraneo. Una questione di umanità.

Deve essere chiaro subito: non si esce da queste pagine uguali a come ci si è entrati. Così come accade quando ci si confronta con qualcosa che travalica la nostra capacità di immaginare.
Portarci lì dove non abbiamo cognizione di sostanza, ma solo figura, è il compito dei testi importanti. E quello che Caterina Bonvicini ha scritto per Einaudi, con un saggio e le fotografie di Valerio Nicolosi, è, in tutto e per tutto, un testo importante. Perché Mediterraneo – A bordo delle navi umanitarie si assume un compito faticosissimo: rompere un argine, colmare un vuoto cognitivo, dare sostanza a concetti e azioni. Portare più in là una conoscenza, insomma, con la pratica di una voce che è stata corpo tra corpi, e occhio (spalancato) davanti ad altri occhi (spalancati). 

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