ed ora tocca a voi, ragazzi. Il momento é arrivato, per me, di lasciarvi andare.
Domani mattina vi vedró in fila di nuovo: sedervi, stirare i fogli, leggere i titoli, guardare per aria, piegarvi dentro ai vostri pensieri, inseguendo le parole (che verranno, ne sono sicura: e saranno giuste, semplicemente, per ciascuno di voi). Non abbiate paura: ce la farete.
Saró seduta davanti a voi, ma mentalmente saró al fianco di ognuno di voi: e avró davanti ventiquattro giovani eroi cretesi pronti a saltare il toro. Un rito é un rito, lo sapete bene: e questo é il vostro passaggio.
Sarete Pollicino che deve uscire dalla foresta, sarete l’atleta che deve spiccare il salto. Sarete, soprattutto, voi. Dunque, quello che voglio dirvi é: siate presenti a questi istanti, con gioia; non é un supplizio, gettate via la paura: fate tutto quello che sapete fare, fate voi stessi, emozionatevi, tirate fuori i vostri pensieri, ragionate; ce ne sará d’avanzo.
Al di lá di questo salto c’é l’avventura piú grande e piú bella che ci sia concessa: vivere.
Ora, che tutto sta per compiersi, mi rendo conto fino in fondo del grande privilegio che ho avuto: camminare insieme a voi, ascoltarvi crescere, vedervi sbagliare e aiutarvi a riprovare.
Io ho avuto il privilegio delle vostre emozioni. Sono stata pastore, giardiniere, domatrice di leoni, pattinatrice su ghiaccio, amministratore condominiale, ambasciatore, astronauta, raccoglitrice di lacrime, guida turistica, avvocato difensore, trapezista. Sono stata tutto questo, grazie a voi: vi ho visti emozionarvi per un quadro, sorprendervi per una poesia, dire perfino che Dante non é poi cosí malaccio come dicono; siamo stati sulla luna con Astolfo, abbiamo visto il Partenone di notte, ci siamo seduti in terra a piazza Maggiore, abbiamo lasciato andare Cecilia sul carro dei monatti, ci siamo fatti un giro di tachicardia con Ciro di Pers, siamo rimasti male per la collana di Maupassant: sí, ne abbiamo fatte.
L’ultimo compito é stato per me il piú importante: un compito senza paracadute. Ricordate come i vostri cervelli hanno lavorato; questo potrete fare sempre: ascoltare, riflettere, esprimere. Tutta vita, ragazzi!